Lago di San Domenico

Il lago di San Domenico è un bacino artificiale nato intorno al 1920 per lo sbarramento di una diga sul fiume Sagittario, opera eseguita per permettervi la produzione di energia idroelettrica. Le acque del lago, mediante una condotta forzata lunga 6 chilometri prevalentemente scavata nella roccia, alimentano la centrale idroelettrica del Sagittario, situata a valle di Anversa. Il bacino è inoltre incrementato da un sistema sorgentizio diffuso tra cui la Sorgente Sega, che si riversa nel lago come una piccola cascata e dalle sorgenti di Prato Cardoso le quali si immettono carsicamente in esso.

Lo specchio d’acqua ha una lunghezza di circa un chilometro e una profondità molto variabile, a seconda delle manovre effettuate sulle opere idrauliche della diga. Le acque del lago sono cristalline e la loro temperatura oscilla tra i 9-10 gradi centigradi dei mesi estivi ed i 5-6 gradi di quelli invernali, quando la neve arriva a lambire le sue sponde.

Il paesaggio circostante è caratterizzato dai rapidi pendii calcarei dell’ Appennino centrale, alternati tra le praterie aride secondarie e le tipiche formazioni forestali, maggiormente sviluppate nei versanti settentrionali.

Dal lago partono alcuni sentieri, immersi nelle verdi suggestioni tra boschi e lago, che si collegano con l’abitato di Villalago, con le montagne adiacenti come Rosa Pinnola e Valle Preziosa.

Il Lago di San Domenico prende nome dall’Eremo di San Domenico, residenza dell’omonimo monaco benedettino.

Eremo di San Domenico

La presenza dell’Eremo di San Domenico, in un’area ad alto valore ambientale, rappresenta la concreta testimonianza nella storia dell’eremitismo della Regione. Localizzato in una piccola Grotta a strapiombo nella parete rocciosa, è ancora meta di numerosi fedeli. San Domenico era un monaco benedettino vissuto a cavallo dell’anno 1000.

La chiesetta, seppur piccola, offre davvero degli scenari affascinanti: si affaccia sulle sponde del Lago di San Domenico con una bellissima bifora e nel patio antistante la porta è possibile ammirare i dipinti raffiguranti i quattro miracoli San Domenico. All’interno della chiesetta edificata intorno al 1400 e successivamente ristrutturata, vi è l’accesso alla Grotta dove visse il Santo. Tramite scalini scavati nella roccia è possibile visitare il giaciglio dove il Santo si ritirava in preghiera e meditazione. Nella grotta, oltre il giaciglio è presente un foro utilizzato come forno dall’eremita e una piccola pozza di acqua cristallina: essa si riempie con il lento gocciolare di acqua dalla roccia.

Il culto di San Domenico è molto diffuso nell’Italia centrale, porta regolarmente un alto afflusso di turisti religiosi e pellegrini a visitare il luogo dove il Santo ha passato svariati anni della sua vita in ritiro spirituale. Il pellegrinaggio, passando per sentieri, valli e montagne, parte dal borgo molisano di Fornelli (IS) fino ad arrivare all’Eremo di San Domenico. Con una durata di due giorni, circa ottanta chilometri e più di mille metri di dislivello altimetrico i fedeli giungono all’Eremo il 21 agosto come da tradizione, incontrandosi con la comunità villalaghese e il conseguente “bacio delle croci” delle due Confraternite.

Il 21 e 22 gennaio invece, il culto si manifesta con un’altra sentitissima tradizione: quella delle “fanoglie”. Le fanoglie sono cataste di legna che vengono accese in tutti i rioni del paese in devozione al Santo per celebrare la ricorrenza della sua morte

Sul lago è stato costruito un ponte che collega la chiesetta di San Domenico con la strada carrabile. E’ presente un secondo ponte, più basso: esso era utilizzato prima che venisse costruita la diga con il successivo innalzamento del livello dell’acqua.